Arriva a Roma la mostra di Botero
- librovorace
- 28 ott 2024
- Tempo di lettura: 2 min
Dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025, Palazzo Bonaparte ospita la mostra dell'artista colombiano, scomparso lo scorso anno, Fernando Botero. Il prezzo del biglietto varia a seconda delle esigenze del visitatore, ma resta comunque contenuto e parte da un massimo di 24,00 euro a persona, per chi sceglie la visita guidata. Sono previste riduzioni, ovviamente, per alcune categorie tra cui: bambini, anziani, diversamente abili, per i gruppi familiari, ecc. E' possibile accedere dalle ore 9.00 sino alle 19.30 dal lunedì al giovedì, e dalle 9.00 alle 21.00 nei fine settimana. Botero, famosissimo per le sue iconiche rappresentazioni caratterizzate da una rotondità volutamente esagerata, dal significato spesso satirico ed ironico, non manca di utilizzare la sua arte anche come mezzo di denuncia, attribuendole un ruolo più profondo di quanto si possa percepire a prima vista. Imprime sulla tela la sua visione personale della società, della natura degli uomini e di quella cultura latina che gli appartiene intimamente. Nel 2005 presenta la serie Abu Ghraib, una collezione manifesto contro i soprusi operati delle forze militare americane, nei confronti dei prigionieri durante la guerra in Iraq. Immagini dolorose di una realtà tragica e, purtroppo tristemente attuale, della guerra e delle sue conseguenze, espresse attraverso le figure dei personaggi enormi, quasi ridicoli di Fernando Botero. Il senso del ridicolo, appunto, così sfacciatamente ostentato nelle opere dell'artista colombiano, è motivo di riflessione e codice di lettura dei comportamenti degli esseri umani che mancano, talvolta, della capacità di riconoscere in sé stessi la matrice di quei vizi e di quelle meschinità che li assimila ai palloni gonfi ritratti da Botero. Se il gusto artistico è soggettivo, è pur vero che di questo artista non si può non apprezzare l'armonia delle figure, data dalla morbidezza delle forme, e l'intenzione mai banale del messaggio. La mostra di Palazzo Bonaparte è una delle più complete offerte sino a questo momento nella Capitale e comprende dipinti, acquerelli, sculture e persino alcuni inediti, oltre agli omaggi ai mostri sacri della storia dell'arte come Valazquez, Raffaello e Piero della Francesca. Tra i dipinti di quest'artista, una simpatia particolare, per quanto mi riguarda, trasmette la tela dal titolo "Donna che fuma", che ritrae una donna nuda seduta su uno sgabello, mentre si accinge a portare alle labbra una sigaretta ancora spenta e il braccio di un uomo che le offre un fiammifero infuocato. Tutta la scena è pervasa da una palpabile sensualità e disinvoltura, rese chiarissime dall'atteggiamento sicuro della protagonista, che sembra voler dimostrare la sua consapevolezza e il suo essere una donna risolta. Eh, si, il gusto artistico è soggettivo come anche le emozioni che ciascuno riesce a carpire osservando un'opera d'arte. Ma non è questo, in fondo, lo scopo dell'artista? Suscitare quel sussulto nell'animo e personalizzare l'emozione intorno alle esperienze e al vissuto di chi osserva? Ho sempre creduto che fosse così e che l'arte, per tutti e in qualsiasi modo, fosse la dolce medicina che cura lo spirito, che riempie di bellezza gli occhi in un mondo troppo pieno di brutture.

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